L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante del lavoro quotidiano di chi opera nel marketing. Dai copywriter ai social media manager, fino agli strategist e ai data analyst, sempre più professionisti utilizzano strumenti basati su AI per scrivere, analizzare, pianificare o automatizzare attività.

Spesso, però, questo avviene in modo spontaneo: si sperimenta, si alternano strumenti diversi, ma senza una strategia chiara.
Manca un metodo per capire quale modello utilizzare, quando e per quale obiettivo.

Oggi, la vera sfida è proprio questa: imparare a scegliere e combinare le intelligenze artificiali in modo strategico, per trasformare davvero il potenziale dell’AI in valore per il marketing.

 Non esiste unAI: ogni modello ragiona in modo diverso

Uno degli errori più comuni nel marketing digitale è considerare l’intelligenza artificiale come una tecnologia unica e uniforme. In realtà, non esiste unAI, ma un ecosistema di modelli diversi, ognuno con il proprio modo di interpretare le richieste, elaborare i dati e generare risposte.

Ogni modello è stato addestrato su dataset differenti, con obiettivi e approcci tecnici specifici.
Questo significa che, di fronte alla stessa domanda, due modelli possono produrre risultati completamente diversi: uno più creativo, l’altro più analitico; uno più sintetico, l’altro più discorsivo.

Perché questo è cruciale nel marketing?
Chi progetta strategie, contenuti o analisi non può limitarsi a scrivere un prompt e accettare la prima risposta utile: deve capire come pensail modello che sta utilizzando.

 

 

Ad esempio, ChatGPT tende a ragionare in modo operativo e immediato, ideale per chi vuole passare rapidamente dall’idea all’azione.
Claude, invece, privilegia la coerenza e la profondità argomentativa, risultando più adatto per analisi e riflessioni strategiche.

In pratica, è come avere a disposizione diversi consulenti virtuali: uno più creativo, uno più strategico, uno più tecnico.
Saperli distinguere e scegliere quello giusto per ogni fase del lavoro diventa un vero vantaggio competitivo.

 

 

I principali modelli di AI e i loro punti di forza

Non tutte le intelligenze artificiali pensano allo stesso modo.
Ogni modello ha caratteristiche proprie che lo rendono più adatto a determinati compiti.
Ecco una sintesi dei principali strumenti oggi utilizzati nel marketing:

ChatGPT
Il più pragmatico e operativo. Perfetto per scrivere testi, generare idee di contenuto, creare prompt o impostare automazioni rapide.
È lo strumento ideale per passare dallidea allesecuzione.

Claude
Più analitico e strutturato, eccelle nel ragionamento complesso, nella pianificazione step-by-step e nella costruzione di strategie.
Un ottimo alleato per brainstorming e piani di comunicazione articolati.

Gemini
Si distingue per l’approccio orientato ai dati e ai benchmark.
Utile per analisi di mercato, confronti di performance e interpretazione di metriche.

Perplexity
Brilla nella ricerca e nel fact-checking.
Offre risposte documentate con fonti verificabili, ideale per chi cerca affidabilità e aggiornamento continuo.

DeepSeek / RAG
Perfetti per chi vuole integrare lAI con dati e documenti aziendali.
Consentono di creare sistemi personalizzati che conosconolecosistema interno dellimpresa.

 

 

La strategia vincente: usare più AI, non una sola

Uno dei cambi di paradigma più significativi nel marketing moderno è passare dalluso di una singola AI a una strategia multi-modello.

Ogni intelligenza artificiale, come abbiamo visto, ha punti di forza e limiti.
Affidarsi a un solo modello significa spesso ridurre il potenziale complessivo, lasciando scoperti aspetti cruciali del lavoro come l’analisi dei dati, la creatività testuale o la verifica delle fonti.

 

 

Adottare una multi-model strategy significa invece combinare le competenze complementari dei diversi modelli, costruendo un flusso di lavoro più efficiente, coerente e controllato.

Un esempio pratico:

– Gemini per raccogliere e interpretare i dati di mercato.

– Claude per elaborare la sintesi strategica e definire obiettivi chiari.

– ChatGPT per produrre testi, claim e contenuti destinati ai canali digitali.

Questo approccio ibrido permette di unire precisione analitica, visione strategica e velocità operativa, mantenendo sempre la regia umana al centro.

Il professionista non delega il pensiero, ma costruisce un ecosistema di strumenti che dialogano tra loro, ognuno con un ruolo preciso.
È qui che nasce il concetto di AI copilot: l’intelligenza artificiale non sostituisce il marketer, ma lo affianca — come un copilota che aiuta a prendere decisioni più rapide e consapevoli.

Il risultato è un nuovo equilibrio tra creatività, tecnologia e metodo:
un marketing più intelligente, ma sempre guidato dallesperienza e dallintuito umano.

 

 

Come evitare errori e bias

Usare l’intelligenza artificiale in modo strategico significa anche riconoscerne i limiti.
Le principali criticità riguardano (al momento) tre aspetti:

– Allucinazioni, ovvero informazioni inventate o imprecise.

– Bias di dati o culturali, che possono influenzare tono, interpretazione o risultati.

– Errori di contesto, quando il modello non comprende pienamente obiettivi o target.

 

 

Per ridurre questi rischi è fondamentale adottare alcune buone pratiche di utilizzo consapevole:

– fornire sempre un contesto chiaro nei prompt;

– richiedere fonti o riferimenti verificabili;

– confrontare le risposte di più modelli;

– mantenere una supervisione umana costante in ogni fase.

L’intelligenza artificiale è uno strumento potente, ma la qualità del risultato dipende ancora dalla qualità delle domande e dal controllo umano.

 

L’intelligenza artificiale non è più una novità nel marketing: è ormai una presenza stabile, ma ancora in continua evoluzione.

Il vantaggio competitivo non risiede nell’avere “l’AI migliore”, ma nel saper orchestrare più modelli in modo sinergico, trasformandoli in veri copiloti del lavoro quotidiano.

Solo così l’AI smette di essere uno strumento da utilizzare e diventa un alleato da guidare — capace di amplificare competenze, velocizzare processi e liberare spazio per ciò che nessuna macchina può sostituire: il pensiero strategico e lintuito umano.

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